venerdì 26 marzo 2010

Riflessioni sportive

A ottobre dell’anno scorso avevo iniziato ad allenarmi con una squadra master di nuoto…volevo provare lo sport agonistico. Sono partito con entusiasmo e impegno ma poi, pian piano che ne ho capito le dinamiche e la sostanza, il mio interesse è venuto meno. Anche in questo riesco a trovare un legame con il particolare momento che mi trovo ad attraversare, almeno o provato a fare due riflessioni in tal senso elaborando le mie sensazioni per come io le ho percepite.

Fondamentalmente i motivi sono un paio.

Il più importante è legato non tanto “all’oggetto” in se (passatemi il termine) ma a quello che esso rappresenta o meglio all’aspetto “psicologico” insito nel nuoto agonistico, e ancora di più in una gara di nuoto.

Quello che penso è che questa attività, almeno per come è fatta in età avanzata, è quasi esclusivamente una “gara” contro se stessi, e contro un tempo, un elemento non vivo e che non rimanda nessun feedback, con cui non c’è nessun confronto umano. Ogni volta si tenta il superamento di un limite puramente confinato in noi stessi.

E poi c’è l’allenamento, particolare, che vedo più come una “disciplina solitaria” che come un condividere un impegno per arrivare a un obiettivo comune, classico scopo degli sport di squadra. Nei master c’è una squadra, ma non un obiettivo comune. E questo aspetto può essere messo ancor più in risalto dal tipo di allenatore che ci si trova di fronte.

Poi ci sono le gare, in cui in pochi secondi ti giochi settimane di duro allenamento e quando, inevitabilmente, ti capita la giornata no, si genera quel leggero senso di frustrazione contro se stessi per non essere riusciti nell’intento.

Ora il punto fondamentale di tutto questo discorso non è tanto quello che ho scritto sopra, che ognuno può accettare e condividere o meno. Per quanto mi riguarda il punto è che in questa fase della mia vita, forse l’ultima cosa che cerco è una disciplina e un’attività che mi porti ad un confronto solitario con i miei limiti. Questo l’ho fatto per anni, tanto nello sport quanto nella vita e penso che oggi io sia alla ricerca di altro.

Allora forse l’anno prossimo sceglierò uno sport di squadra o un’attività in cui si condivida un obiettivo. Non so ancora quale, ma qualcosa di stimolante in tal senso troverò e poi l’importante è sperimentare per conoscersi sempre un po’ meglio. Forse se non avessi provato i master non sarei giunto a questa consapevolezza.

Abbandonare il nuoto un po’ mi dispiace, questo è sicuro. Mi fa sentire bene fisicamente. Ma “mens sana in corpore sano”…..ci vuole la salute del corpo e della mente.

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