giovedì 6 maggio 2010

Mio fratello è figlio unico

E’ da un po’ che non mi fermo a riflettere con calma sugli ultimi due incontri con Berny e questa sera finalmente trovo un po’ di tranquillità per farlo. Da dove iniziare…
Martedì scorso parlando del più e del meno mi sono trovato a toccare un punto importante della mia vita.
Il rapporto con mio fratello. Con M. potrei dire molto più facilmente che non ho un rapporto, non c’è mai stato. Da quando eravamo piccoli non ricordo mai, se non in rare occasioni, di aver condiviso con lui piacevolmente e da complici nessun aspetto della vita. Quando eravamo piccoli per brevi periodi abbiamo condiviso dei giochi e qualche amico di quartiere, ma mai questa cosa si è protratta a lungo e significativamente e per lo più il nostro rapporto è stato per tanto tempo conflittuale - negli anni passati ci siamo sempre scontrati arrivando anche litigare furiosamente - e oggi potrei dire che quasi ci siamo indifferenti. Non ci sentiamo per settimane e settimane e nelle poche volte che ci vediamo, quando torno di tanto in tanto a casa per un week end, il nostro rapporto si limita a un saluto e a qualche superficiale e freddo scambio di frasi di circostanza. La cosa strana è che io non sento il bisogno di cercare con lui un benché minimo rapporto, e questo ha fatto molto riflettere Berny. Il problema per me è che oggi non saprei di cosa parlare con mio fratello, non saprei proprio quali argomenti intavolare, un po’ perché siamo completamente diversi, un po’ perché non riuscirei mai a confrontarmi con una persona dagli schemi mentali così rigidi e chiusi con quelli che ha M. Inoltre ritengo che il suo modo di pensare e parlare di qualsiasi cosa sia dettato da opinioni superficiali e da pensieri poco articolati e una delle cose che non sopporto, è proprio questo tipo di personalità…a volte, anche se è difficile ammetterlo, mi sembra quasi di provare una scarsa stima verso di lui e verso il suo modo di essere.
Sicuramente il mio errore è quello di essere ed essere stato sempre troppo critico nei suoi confronti. L’ho giudicato pesantemente per le sue scelte e i suoi modi fare e non mi sono mai reso conto che questo ha innalzato tra me e lui una barriera sempre più alta. Di questo sono consapevole, ma il problema è che oggi non trovo stimoli a recuperare il tempo perso ne interesse a farlo.
Certo per alcuni eventi della sua vita è stato sfortunato e l’incidente che ha subito ha influito pesantemente sul suo carattere e sulla sua condizione di vita, ma credo che questo non possa essere un alibi infinito.
L’adagiarsi su una condizione iniziale di privilegio lo ha portato pian piano a subirla e ora ne sta pagando le pesanti conseguenze sulla sua vita.
L’unica cosa che posso sperare è che trovi la sua strada, anche piccola e difficile ma che almeno gli apra la possibilità di iniziare un percorso di autodeterminazione e crescita.

lunedì 3 maggio 2010

Primo maggio

Primo maggio festa dei lavoratori.
Parto da questa data, da questa ricorrenza, per scrivere il post di oggi.
Magari generalizzo un po’ troppo ma credo che ormai siamo abituati a farci scivolare addosso ricorrenze come questa senza nessun momento di riflessione, senza nessuna curiosità per quello che rappresentano. Eppure proprio in un momento storico come quello che stiamo vivendo, con una pesante crisi economica che mette a rischio il lavoro di tante persone, con il lavoro nero che sfrutta l’immigrazione per profitti senza scrupolo, con le decine e decine di morti sul lavoro, con il precariato, con il caporalato che incontro ogni mattina andando a lavoro, con il lavoro su cui a volte non si riesce più a far nessun progetto per il futuro, in un momento come questo dovrebbe squillare il senso vero di una data come questa.
Un augurio a tutti i lavoratori.
Il primo maggio si sa è anche giornata di gite fuori porta e pic nic e proprio durante il pic nic di oggi a Villa Ada, parlando della sua ultima delusione sentimentale, V. mi ha dato una precisa e chiara visione su un aspetto su cui non avevo mai riflettuto, e allora ho aggiunto un’importante tassello all’analisi della mia relazione con F.. Non credo di avere ancora una posizione F-centrica ma a volte rifletto su alcune cose perché, per quanto breve, è stata una dura ma importante palestra di vita.
F. non era “innamorata” di me in quanto persona, ma di quello che io rappresentavo per lei, delle situazioni in cui la coinvolgevo e che con me si trovava a vivere, delle cose che io avevo e che magari lei desiderava nella sua vita ma che per vari motivi non era mai riuscita a costruire o per lo meno a costruire come avrebbe voluto. Le uniche volte che ho sentito F. veramente vicina come una compagna, sono state le occasioni in cui con me ha vissuto le “imprese” sportive in bici, cosa che in quel periodo a lei piacevano e significavano tanto, e le volte in cui l’ho coinvolta in uscite con i miei amici, componente che nella sua vita mancava quasi completamente.
Questo non ha tanto importanza per il passato, ma credo sarà una bella consapevolezza per il futuro…grazie V.
Altra cosa che ha rubato l’attenzione dei miei pensieri in questi giorni è quello che si sta delineando con A. e con il nostro ritrovarci, che per ora è solo un contatto via email.
Più passa il tempo e più sento di perdere interesse per questo avvicinamento o meglio sento che esso non rappresenta più quello che per tanto tempo avevo immaginato. Le sensazioni, le immagini e perché no i sogni in cui avevo riposto mille pensieri in questi anni, sono quasi completamente svaniti. E se così è ne sono contento, sia perché non vivo questa fase con l’ansia di dover ritrovare A. e il passato, sia perché penso di essermi liberato di un ingombrante fantasma che da troppo tempo abitava le stanze della mia vita. Sono curioso di rivederla e di scambiare due chiacchiere con lei, ma niente più.
A questo inoltre si aggiunge il fatto che oggi un rapporto alla pari con A. non è possibile, e quando parlo di rapporto alla pari dico anche solo per la semplice voglia di una telefonata, a una qualsiasi ora del giorno, o la voglia di incontro che non sia per forza programmato o previsto. Voglio qualcosa in cui non ci sia una complicazione di mezzo. Ho bisogno di cose limpide e serene…niente di più, non chiedo altro.